mercoledì 10 aprile 2013

Smithsonian American History Museum: fuga dal museo!

Non tutti i viaggi riescono col buco e nell'agosto 2011, durante la nostra visita alla bellissima città di Washington, dopo una giornata passata tra il Washington Memorial e il National Mall, decidiamo di visitare uno dei tanti musei dello Smithsonian Institution. L'entrata è gratuita e optiamo per l'American History Museum per farci un'idea della storia dello stato che stiamo visitando.
Appena entrati andiamo nella sala dov'è esposta l'enorme "Star-Spangled Banner", la bandiera originale della battaglia del Settembre 1814, con 15 stelle e 15 strisce, che ha ispirato Francis Scott Key a scrivere The Star-Spangled Banner (la bandiera orna di stelle), l'inno nazionale degli Stati Uniti d'America!

La stanza è buia per conservare meglio il reperto, ed è soppalcata quindi camminando si avverte un leggero ondeggiare del pavimento....se non fosse che dopo un paio di minuti l'ondeggiare diventa sempre più forte, iniziano a suonare le sirene e ci accorgiamo di trovarci nel bel mezzo di un terremoto! Nel panico più totale, ma allo stesso tempo increduli, usciamo dal museo come ci ordinano e ci troviamo sul Mall insieme ad altre migliaia di persone evaquate da ogni edificio (e sono tanti!!!) che si affaccia sui giardini. Nel giro di pochi secondi si vedono alcuni elicotteri in volo che controllano la zona (all'inizio si pensava ad una bomba!!) e che ispezionano l'obelisco, che noi avevamo visitato solo poche ore prima! Telefoni in tilt, cameramen e giornalisti dappertutto, elicotteri, mezzi di trasporto bloccati e adrenalina a mille ci accompagnano per un paio d'ore che passiamo cercando di capire cosa sia successo e se ci siano danni e feriti.
Veniamo a sapere più tardi in hotel che il terremoto, di magnitudo 5.3 della scala richter con epicentro a 150 km dalla capitale, è il più forte dopo quello del 1897!! Gli Americani infatti erano atterriti mentre noi italiani, forse più abituati a qualche scossa (purtroppo!) eravamo più calmi...anche se la paura è contagiosa!
Come potete immaginare, quel giorno musei e attrazioni varie sono stati chiusi ma abbiamo vissuto un'esperienza che ci ha avvicinato alla storia americana molto più di qualsiasi visita guidata!

martedì 2 aprile 2013

Hurgada


So che il Mar Rosso è una meta "scontata" ma ogni tanto una settimana di relax, dolce far nulla in spiaggia, mare e cielo blu che si fondono tra loro è indispensabile per ricaricare le batterie e pensare al prossimo viaggio...magari più movimentato!
Sono tornata ieri mattina da Hurgada e ho ancora negli occhi i colori vivi dell'acqua, dei fiori, della sabbia, del sole che qui da noi tarda ad arrivare.
La città è molto più grande di quanto mi aspettassi: 100.000 abitanti nonostante fino a trent'anni fa fosse un piccolo villaggio di pescatori. E l'espansione è ancora in atto, lungo la strada ci sono decine di hotel e residence in costruzione. Il centro è caotico come qualsiasi altro nel mondo arabo, e nonostante non ci sia un suk, la zona del mercato del pesce (marina) offre il classico spaccato della vita egiziana: macellerie all'aperto, carretti trainati da asini, auto e moto che sfrecciano nei vicoli, cappannelli di uomini in lunghe tuniche che fumano e bevono il the, bambini che scorrazzano liberi, donne velate che si nascondono nelle case...tutto è allo stesso tempo calmo e frenetico, tipico dei paesi orientali. Al contrario gli alberghi sono lussuosi, i villaggi enormi e vengono organizzate interessanti escursioni verso le barriere coralline e la vicina Luxor (3 ore di autobus).
Se volete staccare dalla routine a poco prezzo è la meta ideale!